Dal 1° Gennaio sarà regola nel testo unico dei doveri del giornalista
Con la società che muta, mutano anche le norme del Testo Unico dei doveri del giornalista. Nuove sensibilità si affacciano a dettare regole capaci di rendere più efficace e corretto il ruolo di testimone del tempo che l’informazione è chiamata a svolgere. Così, sulla scia anche di una urgente attualità – il drammatico aumento dei casi di violenza contro le donne nel lockdown – un traguardo a lungo atteso è stata l’introduzione approvata dal Consiglio nazionale del 18 e 19 Novembre, di una nuova norma, art. 5 bis, dedicata al “Rispetto delle differenze di genere”. Una regola che entra a pieno titolo nella deontologia del Testo Unico, che sarà operativa dal 1° Gennaio, ma che comunichiamo oggi, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un risultato che premia il lavoro di colleghe e colleghi che nel novembre del 2019 hanno fondato il CPO – Commissione pari opportunità – del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e ai quali dobbiamo anche la pubblicazione di un nuovo corso online sul linguaggio di genere.
Questo il 5 bis Rispetto delle differenze di genere.
“Nei casi di femminicidio, violenza, molestie, discriminazioni e fatti di cronaca, che coinvolgono aspetti legati all’orientamento e all’identità sessuale, il giornalista: a) presta attenzione a evitare stereotipi di genere, espressioni e immagini lesive della dignità della persona; b) si attiene a un linguaggio rispettoso, corretto e consapevole. Si attiene all’essenzialità della notizia e alla continenza. Presta attenzione a non alimentare la spettacolarizzazione della violenza. Non usa espressioni, termini e immagini che sminuiscano la gravità del fatto commesso; c) assicura, valutato l’interesse pubblico alla notizia, una narrazione rispettosa anche dei familiari delle persone coinvolte.“
Poche righe ma fondamentali a stabilire cosa è lecito raccontare e mostrare e cosa assolutamente no quando si tratta di argomenti delicati come la violenza nei confronti di donne o di qualsiasi persona qualunque sia la sua identità sessuale.