Con la scomparsa di Antonio Carlo Ponti, l'Ordine dei giornalisti dell'Umbria perde un prestigioso collega. Sia come uomo, che come intellettuale e giornalista negli anni alla direzione del Corriere dell'Umbria, Ponti ha sempre operato con grande professionalità e dignità, per affermare i diritti dell'informazione e per sostenere che la ricerca della verità passa sempre e solo attraverso il rispetto dell'interlocutore e l'affermazione dell'etica deontologica.
Lo ricordiamo come amico, poeta, scrittore, intellettuale, appassionato delle opere d'arte, fondatore e animatore di premi dedicati a chi, professionalmente o no, si dedica al piacere della scrittura e della lettura.
Con la sua arguta, vivace e ironica intelligenza, Ponti ha rappresentato una felice espressione della cultura umbra del dopoguerra, sia attraverso la pubblicazione dei suoi innumerevoli scritti, sia analizzando e commentando le opere di tanti illustri narratori, poeti e artisti.
La sua terra natia, Bevagna, pochi mesi fa gli aveva attribuito la cittadinanza onoraria. E di recente anche Perugia gli aveva consegnato un elevato riconoscimento per l'impegno socio-culturale.
Ponti lascia un vuoto in tutti noi e l'esempio di come il giornalismo, quando non è facile giornalismo ma di tramuta in impegno, rappresenti una ricchezza per un territorio e per la sua comunità.